“c’è una comunità da rammendare dove riconoscersi come persone (non individui isolati), per tessere relazioni e allacciare sguardi, pensare insieme al bene comune, per compiacerci delle differenze quando gli obiettivi (tanti, anche se non tutti) sono concordi, per coltivare quello che ci fa incontrare non quello che ci divide e smetterla di cannibalizzarci tra i distinguo e le polemiche, e dialogare e dialogare ancora più che dibattere, e per giocare al gioco del dono e della condivisione, e far coincidere le parole con le cose, il dire con il fare (senza che in mezzo non ci sia più, non dico il mare ma, neanche un rigagnolo)… e accendere luci, e tenerle accese e bene in vista, per quando verrà la notte, riempire piccoli granai di solidarietà per quando verrà l’inverno, fare come il colibrì quando la foresta brucia.” (da un testo di massimo angelini)
ricostruire microcircuiti economici fondati sulla relazione e sulla fiducia per noi vuol dire ripartire dalle persone
ci siamo organizzati per approvvigionarci di generi alimentari, e non solo, garantendo settimanalmente la distribuzione collettiva dei generi di prima necessità, così da evitare, il più possibile, di ricorrere alla grande distribuzione organizzata
il nostro paniere è ampio e comprende prodotti freschi e secchi, trasformati e altro ancora
facciamo attenzione che non manchino i prodotti tipici della dieta mediterranea e che sia rispettato l’equilibrio nutrizionale
non abbiamo un listino prodotti perchè non siamo un negozio
scegliamo i fornitori tenendo conto non solo della qualità dei loro prodotti ma anche della qualità del rapporto con il fornitore stesso (oltre che, ovviamente, dei limiti logistici)
in particolare il fornitore deve essere, salvo eccezioni, anche il produttore e deve essere portatore di una buona progettualità
ci piace conoscerli personalmente e andarli a trovare in azienda
l’attività di acquisto collettivo e la successiva distribuzione viene svolta dall’associazione esclusivamente per conto dei soci e non ha carattere professionale
queste attività vengono svolte dal comitato di gestione dell’associazione con il supporto di un gruppo, aperto, di soci volontari
gli acquisti collettivi seguono un calendario programmatico semestrale che viene poi articolato in ordini e consegne settimanali
per la raccolta ordini viene utilizzata una piattaforma web open source, condivisa con altri GAS, che consente ai soci di effettuare gli ordini da casa e ne facilita l’elaborazione per l’invio da parte dell’associazione ai fornitori
per ritirare i prodotti ordinati i soci si recano presso il punto di distribuzione in via mestrina 92 a mestre il martedì e il mercoledì dalle 18.30 alle 20.00
al momento del ritiro il socio versa all’associazione i fondi necessari per provvedere al pagamento dei prodotti al fornitore e sottoscrive la scheda relativa all’ordine, il cui totale corrisponde al totale della fattura o scontrino elettronico che il fornitore emette all’associazione
la vita associativa non finisce qui
i soci partecipano alle riunioni (2-3 all’anno oltre all’assemblea), alle visite aziendali o agli incontri con i fornitori e alle altre iniziative dell’associazione
per maggiori informazioni ti invitiamo a contattarci
il punto di vista di federico
dopo approfondite riflessioni teoriche di economia, quasi vent’anni fa ho maturato la convinzione che il ruolo del Gruppo di Acquisto Solidale sia molto importante e da allora ho deciso di dedicare una considerevole fetta del mio tempo per cercare di promuovere e consolidare questa pratica collettiva.
per quello che valgono le sintesi elenco i motivi di questa importanza
in un sistema economico diretto dalle grandi organizzazioni, i GAS preservano i semi di un’economia più semplice ma più centrata sulle persone
in questo ultimo ventennio lo sviluppo delle tecnologie informatiche digitali (leggi piattaforme e ecosistemi) acuisce il processo di atomizzazione degli utenti. Ri-orientare le nostre scelte di consumo (e una parte del nostro tempo libero) verso un’economia più a misura d’uomo è necessario se vogliamo vivere in comunità territoriali reali – non virtuali – dotate di un certo grado di autonomia
abbiamo con urgenza bisogno di imparare a ricostruire dal basso pezzetti di società civile (saltando l’intermediazione del mercato etero-diretto) sostenendo direttamente dei buoni progetti economici generatori di comunità
i GAS ci educano a questo attraverso il fare (non attraverso l’eccesso di disinformazione di cui siamo già sommersi dai mass media), conducendoci verso una quotidianità (e dunque una cultura) diversa da quella che costituisce il non-pensiero (e il non-fare) dominante
in un sistema economico costituito da utenti (lavoratori, consumatori, risparmiatori) atomizzati e chiusi in se stessi (o nella propria famiglia/lavoro) i GAS sono una pratica collettiva che consente alle persone di “rivelare le proprie preferenze”
approdano al GAS persone che hanno – e scoprono di avere – idee simili: si tratta di un argine all’atomizzazione e che, un domani, potrebbe sviluppare progettualità di più ampio respiro…
se, al contrario, persevereremo a “rivelare le nostre preferenze” solo sulle piattaforme e gli ecosistemi informatici, in nome di un’apparente comodità, finiremo per perdere per sempre ogni potere come cittadini
ultimo, ma non meno importante, il GAS offre la possibilità di conoscere direttamente i fornitori, le loro aziende e il nostro territorio
oltre che farci apprezzare maggiormente il cibo che mangiamo, si tratta di un’opportunità non comune per avere una percezione più semplice e concreta della realtà in cui viviamo (scoprendo tante persone e tante iniziative belle) senza le distorsioni causate della comunicazione di massa, dai colori delle confezioni sugli scaffali dei supermercati, dalle comode proposte delle piattaforme di e-commerce
La Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (art. 1 comma 266) riconosce e agevola i Gruppi di Aquisto Solidale quali “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita”.
La legge richiede che lo statuto sia redatto nella forma di scrittura privata registrata e contenga le seguenti clausole:
Successivamente il Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 3 luglio 2017 , n. 117) che ha lo scopo di “sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona” nonché di “riconoscere il valore e la funzione sociale degli enti dell’associazionismo, della cultura e pratica del dono quali espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo” nonché di “promuoverne lo sviluppo salvaguardandone la spontaneità ed autonomia” nonché di “favorire l’apporto originale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” annovera (art. 5 lett. w)) i Gruppi di Acquisto Solidale tra le attività di interesse generale cioè tra quelle per cui è prevista la possibilità di assumere la qualifica di Enti del Terzo Settore.
Il concetto di “socialità” che è stato elevato al rango di “interesse generale” non è solo quello connesso alla “gestione di servizi socio-sanitari ed educativi” o all’“inserimento lavorativo di persone svantaggiate” ecc. ma anche quello connesso alla “tessitura di relazioni di comunità”.