nelle economie feudali i mezzi di produzione appartenevano ai signori, nell’economia capitalista appartengono alle società di capitali, nell’economia socialista appartengono allo stato… raramente ci giunge notizia di modelli economici in cui i mezzi di produzione siano, in una qualche misura, controllati direttamente dalle persone
c’è chi confida nella presenza della “mano invisibile” del mercato e chi invece confida nell’intervento dello Stato nell’economia
entrambe le fazioni hanno sviluppato nel corso degli anni apparati ideologici e organizzativi che ormai monopolizzano la scena culturale e non lasciano trapelare possibili percorsi diversi
esistono dunque modelli economici che mettano “al centro” le persone e le comunità territoriali?
esistono pratiche collettive solidali, intese quali progetti sociali di tipo cooperativo, che possano condurre ad una evoluzione sociale tale da consentire di mettere in primo piano gli interessi delle persone in luogo degli interessi delle grandi organizzazioni (aziendali o politiche)?
per capirci un esempio di “rimedio” potrebbe essere il modello economico delle Comunità Energetiche, attraverso le quali i cittadini uniti diventano proprietari e partecipano a progetti per la diffusione delle energie rinnovabili rispettando i principi di
• adesione dei soci libera e aperta
• controllo democratico da parte degli stessi
• finanziamento attraverso la partecipazione al capitale sociale
• autonomia e indipendenza
• attività educativa e informativa
• cooperazione tra cooperative
• cura della comunità